venerdì 23 agosto 2013

Voci di mercato: opinione di uno juventino

Il calcio mercato infiamma i tifosi.
Onestamente da quegli anni '80 in cui cominciai a seguire le mie prime sessioni di calcio-mercato la mia opinione a riguardo non è mai mutata.
Mi qualifico: non sono un tifoso che impazzisce e sogna per le vicende del calcio mercato e ammuffisce quando c'è la gara.
Il calcio è il calcio.
E' quando la squadra entra in campo e gioca i suoi 90 minuti.
Il calcio non è quando si sente che Tizio è stato comprato a 10 milioni o che la tua squadra sta trattando il super campione di turno che ti farà vincere il campionato o la coppa senza neppure giocare.

Non me ne abbiano a male i giornalisti o coloro che lavorano in questo mondo parallelo al calcio ma il mio rispetto e fiducia nei loro confronti è veramente minimo.
Parlo da un punto di vista professionale.

Se prendiamo ad esempio le maggiori testate giornalistiche italiane dello scorso anno ci hanno fatto una capa tanta con la questione del top player. Ogni giorno vi era un nuovo folgorante candidato.
Li ricordate?
Drogba, Lewandowski, Robben, Van Persie, Dzeko, Torres e chi più ne ha ne metta.
I tifosi tutti lì ad annusare l'aria e a gioire e penare contemporaneamente.
Poi non arrivo nessuno nonostante alle 17:55 (il mercato chiudeva alle 19:00) i giornali assicurassero che al 100% Marotta avrebbe portato a Vinovo il tanto agognato campione.
In effetti alle 18:50 arrivò Bendtner. Che sappiamo non era il top player che il tifoso auspicava per quanto sono altamente sicuro sia un giocatore che non ha avuto veramente la possibilità di mostrare quello che poteva.

Il calcio mercato è sopravvalutato. Nel calcio è qualcosa di accessorio. E' qualcosa di preparatorio alle gare e al calcio giocato. L'unica cosa che conta.
Epppure adesso anche durante l'anno, si continua a parlare di voci di mercato.
Voci di chi?
Non sarà che questi procuratori, questi esseri metà uomini e metà calcolatrici da tavolo, stiano acquisendo fin troppo potere e influenza?
Io credo che sia assurdo che una società seria, fatta da un presidente che conosca il calcio (almeno un pò!), da un team tecnico dirigenziale assolutamente ferrata in materia che predispone una squadra per il campionato lo faccia così a casaccio.
Se scelgo 25 giocatori per la rosa che disputerà un campionato, posso sicuramente correre il rischio di non aver fatto tutte le scelte giuste. Ma.........
1) Chi sceglie è pagato per scegliere. E non è che adesso i giocatori li compri a scatola chiusa. Se acquisti un giocatore avrai fatto le tue valutazioni sulle sue doti tecniche, fisiche e caratteriali. O no?
2) Una volta che si è scelta una squadra, questa è sacra. E fino a fine campionato l'attenzione deve andare sul lavoro e l'applicazione. Perchè spesso si vince lavorando duro e applicandosi di più.

Non è che perchè si perde, si devono vendere 12 giocatori e comprarne 15.
Invece sembra sempre che la soluzione sia comprare nuovi giocatori. Quanto odio questo atteggiamento.

Poi sappiamo che molte compravendite avvengono per questioni fiscali e di bilancio.
Prendi lo scambio Pazzini-Cassano dello scorso anno fra Inter e Milan. Che assurdità. E qualcuno dice: "Si va beh, ma Antonio è un caratteraccio e non stava più bene al Milan e doveva cambiare squadra." A parte che io un giocatore con un caratteraccio lo manderei a pulire scale.
Caratteraccio? A 3 milioni di euro all'anno?
E allora l'operaio che guadagna 1500 euro al mese cosa deve essere un serial killer alla stregua di Hannibal Lecter del silenzio degli innocenti?

Abbasso il mercato e via il calcio giocato.
Cosa ne pensi?
E forza Juventus.

1 commento:

  1. Sposo al 100% la questione posta da tifoso Juventino (qual anch'io sono), si gioca più sui media che sui campi ma, si sa, i giornali devono uscire ogni giorno e qualcosa devono scrivere, anche le minchiate più fantasiose, pronti il giorno dopo a smentirle causa "ma", "se", "non era chiaro"...ecc....

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